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LA SESSUALITÀ NELL'ANTICA GRECIA

  • Immagine del redattore: Ale Travel Agency
    Ale Travel Agency
  • 30 dic 2022
  • Tempo di lettura: 2 min


Per immergerci appieno nella Grecia Antica durante i nostri Viaggi nella Storia, occorre conoscere vari aspetti della loro mentalità.

Il tema che affrontiamo oggi è complesso e non si potrà racchiudere in un solo articolo. Vorrei però rispondere a una delle domande che i profani fanno più spesso: "gli antichi greci erano omosessuali?"




La risposta è No. O forse la questione è più ampia?


In Grecia l'educazione del figlio maschio non era affidata al padre, ma a un adulto che diventava il suo amante (erastes) quando aveva dai 12 ai 17 anni. Al Ginnasio gli aristocratici (persino Socrate) ammiravano i giovinetti che si allenavano nudi, per poi corteggiarli. Era pedofilia? No, perchè, oltre all'amore fisico, l'erastes insegnava i valori civili, la letteratura, i costumi della città, e inoltre era davvero innamorato di lui. Secoli di civiltà si sono tramandati in questo modo.

La pederastia era parte integrante, anzi, essenziale della vita del cittadino. L'intero sistema di valori era fondato su questa pratica.

In questo vaso, Zeus corteggia Ganimede in uno dei suoi frequenti slanci amorosi. Questo mito era perfettamente normale nella mente dei greci, come lo erano le altre sue avventure con ninfe, dee e mortali. Ganimede è rappresentato come il tipico pais, il ragazzino adolescente, che gioca con un cerchio come facevamo anche noi fino a pochi anni fa.


Come erano visti gli omosessuali adulti?



I Greci avevano assoluta libertà sessuale?

No. Per niente.


Come abbiamo letto, la pederastia seguiva rigide regole sociali, in primis la differenza d'età fra l'adulto e il ragazzo. Potevano (e dovevano) avere rapporti allo stesso modo di uomo e donna poiché l'adulto manteneva un ruolo attivo. L'omosessualità fra adulti invece era punita con l'esilio e persino con la morte, dato che la passività di un uomo adulto era inconcepibile per un greco. Perciò scordiamoci l'immagine abusata del greco come amante di altri uomini.

Peculiare è il fatto che non avevano tabù nel rappresentare scene spinte o organi sessuali in bella vista nella ceramica, soprattutto in quella arcaica del VI secolo, la mia preferita.

In futuro scopriremo anche il rapporto fra marito e moglie (e il terzo incomodo).


In foto, un ragazzo al simposio con il suo amante (e un simpatico satiro che si è intromesso: i musei sono pieni di queste raffigurazioni, ma di rado sono mostrate perché il turista moderno si scandalizzerebbe. Il Museo di Cerveteri ne offre molte, con grande coraggio e onestà).


Abbiamo visto come la mentalità nella Storia può essere molto simile e al contempo molto diversa. Tenetelo a mente quando viaggerete nello splendore della Grecia.


A presto nuovi articoli per capire come ragionavano gli antichi!


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Fonti: Eva Cantarella, i suoi saggi sulla sessualità, come "L'amore è un dio" e "Secondo natura"

Claude Calame, "L'amore in Grecia"


Provenienza dei vasi: Atene Museo Archeologico Nazionale, Museo di Cerveteri,

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